A volte recarsi dal veterinario per accompagnare i vostri amici a quattro zampe si rivela un’impresa assai ardua. C’è chi inizia ad avere paura a casa appena capite le vostre intenzioni (in questo è molto abile il gatto che utilizza il trasportino solo per recarsi dal veterinario…chi vive con un gatto sa bene a cosa mi riferisco!), chi riconosce la strada della struttura e prova in tutti i modi a dimenarsi per non percorrerla, chi inizia a tremare in sala d’attesa o appena salito sul tavolo visite, chi usa tutti i mezzi a disposizione per “difendersi” e chi si impietrisce fingendosi un oggetto privo di vita.
Spesso mi chiedete il motivo di questi atteggiamenti. Eccomi! A governare questi comportamenti sono diverse sfaccettature della paura, un’emozione primaria di fondamentale importanza per la sopravvivenza la cui attivazione ha a che fare anche con il carattere del singolo.
Le esperienze passate legate a procedure fastidiose (valutazione della temperatura corporea per esempio) o dolorose (prelievi, punture, chirurgie, giusto per citarne alcune) rimangono nella memoria dei vostri amici a quattro zampe e riaffiorano quando si ripresentano le condizioni per poterle rivivere (la paura gioca d’anticipo in questi caso).
Lo so cosa state pensando…e chi non si è mai recato in una struttura veterinaria? Mica a memoria di ciò che non è avvenuto! Ebbeni si…la paura, anche in questo caso gioca d’anticipo! Come? Anticipando gli eventi negativi legati alle esperienze di altri animali. Mi spiego meglio: cane e gatto hanno un olfatto notevolmente più sviluppato del nostro e, inoltre, sono in grado di sentire i feromoni d’allerta e di paura rilasciati dagli altri animali che hanno visitato quel posto prima o che vi si trovano ancora perché in attesa di essere visitati o perché ricoverati. I feromoni sono una sorta di messaggio chimico in grado di regolare i rapporti sociali tra animali. A loro va attribuita anche la paura di alcuni animali prima dell’arrivo vero e proprio in struttura.
Di fatto la paura, come detto, tende ad anticipare gli eventi negativi e lo sa fare molto bene! Ci sono anche altri aspetti che giocano a sfavore: la mancata socializzazione da cuccioli, una errata manipolazione in età sensibile, la preoccupazione di voi proprietari (badate bene che sono abili lettori del vostro stato d’animo!). Quest’ ultimo aspetto è il motivo per cui, a volte, si rende necessario un vostro relativo allontanamento.
Come ovviare a tutto questo? Difficile farlo ma non impossibile! Soprattutto se si lavora in prevenzione e si instaura una buona collaborazione tra professionisti del settore e voi proprietari al fine di migliorare la percezione dei vostri compagni di vita di un evento che, un po’ alla volta, potrebbero anche imparare ad apprezzare!
Dott.ssa Azzurra Tinebra